Mister Liverani, le presento Lecce e la sua Curva

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Buongiorno Mister,
Innanzitutto mi presento, mi chiamo Antonio, siamo quasi coetanei, ho 41 anni, sono un tifoso del Lecce da 31 anni, dal lontano 1987, dal giorno dello spareggio promozione perso contro il Cesena, vado allo stadio dal 1988 e frequento orgogliosamente la Curva Nord dal 1995.

Nonostante questo non mi posso definire un Ultrà, perché non lo sono ora e non lo sono mai stato in passato, non basta condividere lo stesso settore dello stadio per essere un Ultrà, però conosco la mia Curva, non benissimo, ma sicuramente meglio di Lei ed è per questo che oggi mi permetto, a titolo esclusivamente personale, sia chiaro, di venirle incontro per farle capire qualche concetto che le sarà sfuggito, ma ovviamente, non per sua colpa.

Premetto che io non la conosco come persona Mister, l’ho incontrata solo una volta e le ho chiesto di fare una foto insieme, lei molto gentilmente ha acconsentito nonostante fosse impegnato, quindi la ritengo una persona molto disponibile e gentile, posso dirle anche che la stimavo come calciatore e la stimo come allenatore. A parte qualche sbavatura che chiunque ha, non posso fare a meno di riconoscerle il merito di aver dato in pochissimo tempo un gioco, anche gradevole esteticamente, ad una squadra composta per 9/11 da gente appena arrivata, questo è sicuramente un merito totalmente suo Mister.

Ma anche lei ovviamente ha dei difetti, il primo fra tutti è “essere romano” (perdoni la battuta, ho avuto modo di vivere quattro anni a Roma e quindi ho avuto modo di conoscerne la gente), e in quanto romano è una persona orgogliosa, e soprattutto pensa che se una cosa può andare bene per lei debba necessariamente andare bene a tutti!

No Mister, non è così, a maggior ragione a Lecce!

Lei orgogliosamente rivendica il fatto di essere diventato capitano della Lazio, da tifoso sfegatato romanista…
Guardi, magari le sembrerà pure strano, ma per come ragioniamo qui, non è un merito, anzi… (e potrei portarle anche esempi concreti…), …ma questo in fondo neanche ci interessa, è solo una premessa utile a farle capire che qui non è a Roma, qui si trova a Lecce.

A Lecce non abbiamo mai avuto grandi campioni riconosciuti a livello internazionale, ma soprattutto non li abbiamo mai neanche pretesi, siamo consapevoli della nostra dimensione e ne siamo orgogliosi.
A Lecce l’importante è il rispetto, il rispetto per le persone e, cosa fondamentale, per la nostra maglia.

Ma cosa è il rispetto per noi? Lei in un’intervista ieri ha dichiarato “bisogna capire cosa vuol dire rispetto. Io porto rispetto ventiquattrore al giorno, sono serio al lavoro, rispetto tutti, la gente di Lecce lo sa bene. Nessuno da un anno a questa parte può fare esempi del contrario o dire il contrario“, ecco, io non ho motivo di dubitare di questa affermazione, ma evidentemente, come dice lei, “bisogna capire cosa vuol dire rispetto”…

Rispetto per noi significa non saltare un allenamento per andarsene a fumare in piscina con gli amici (immagine 1) il giorno dopo una delle più grandi batoste sportive di questa piazza, significa non sputare verso una curva che fino a quel comportamento di qualche anno prima ti aveva incitato incessantemente per un intero campionato (immagine 2), significa non offendere i tifosi sui social network (immagine 3), rispetto significa anche e soprattutto non far finta che tutto ciò non sia mai successo*.
*per favore quindi, non tiri fuori la favoletta delle scuse, parole di circostanze dettate dal disperato tentativo di recuperare l’irrecuperabile!

Quindi caro Mister, quando la Curva le ha chiesto di portarle rispetto, non le ha chiesto la Luna, le ha chiesto semplicemente di non infangare la nostra maglia, facendola indossare a qualcuno che ha ampiamente dimostrato in passato di non meritarla e di non volerla!

Era proprio necessario Mister? Era necessario creare una frattura simile con la parte più calda del tifo?
E, aprendo una piccola parentesi tecnico/tattica, per cosa poi? Per un campione? Per un giovane talento? No, per un calciatore di 27 anni fatto e finito, che ha cambiato squadra sei volte negli ultimi sei anni, che ha dimostrato tutto quello che aveva da dimostrare. La sua dimensione è la Serie C (dove ha disputato il suo unico anno decente, per giunta da riserva), fatto certificato dal mercato appena concluso, è da quella categoria che sono giunte le uniche richieste! E poi Mister diciamolo chiaramente, a parte che non lo ha neanche chiesto, se lo è ritrovato, lei ha detto espressamente che non è un trequartista, ma un esterno, a cosa le serve un giocatore così?

Ma Mister, sa qual è la cosa più bella? Un dettaglio semplicissimo, ma che inspiegabilmente sembra sfuggire a tutti, cioè che questa analisi tecnico/tattica non sposta di una virgola il pensiero della Curva Nord!

Anche se stessimo parlando di un campione, per la Nord non cambierebbe assolutamente nulla!

Da noi non leggerà mai striscioni del tipo “Il fine giustifica i mezzi” di juventina memoria, noi, grazie a Dio non siamo così, noi non ci vendiamo per un campione in più o in meno, a Lecce siamo felici e coerenti così, quello che chiediamo è solo un po’ di rispetto

E spero proprio di essere riuscito a farle capire “cosa vuol dire” per noi…

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